Dubbio atroce: Zingaretti fa rima con Polverini?

Articolo di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su Huffington Post –

Negli ultimi giorni la giunta di centrosinistra della regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti e la sua maggioranza in Consiglio regionale hanno inanellato due “perle” che testimoniano la più totale continuità con gli anni decisamente bui della giunta Polverini.

Prima perla, l’approvazione definitiva del nuovo piano casa. Dopo avere giustamente strillato contro il piano casa varato a suo tempo dall’amministrazione Polverini, figlio delle politiche ultra-cementificatorie di Berlusconi, che consentiva di costruire in deroga alle regole urbanistiche e all’insegna del più sfrenato consumo di suolo, ora il centrosinistra è riuscito a fare quasi di peggio. A fronte di alcuni, pochi miglioramenti rispetto al testo Polverini, come una nuova disciplina dell’housing sociale che ne aumenta in determinati casi la percentuale obbligatoria, per il resto il piano casa di Zingaretti è davvero una legge pessima: per un periodo lunghissimo, fino al 2017, nel Lazio vigerà una condizione di sostanziale deregulation edilizia, con deroghe generalizzate alle previsioni degli strumenti urbanistici e ai regolamenti edilizi, aumenti di cubature, cambi di destinazione d’uso, altro consumo di suolo e costruzioni persino nelle aree protette. Insomma: più cemento per tutti.

Passiamo ora alla seconda “perla”: le nomine ai vertici dell’Arpa, l’Agenzia regionale per l’ambiente, alla quale è affidato fra l’altro il controllo sulle emissioni inquinanti di industrie, centrali elettriche, inceneritori di rifiuti. Bene, anzi malissimo, perchè Zingaretti ha nominato direttore dell’Agenzia Marco Lupo, già braccio destro della non rimpianta ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, e due vicedirettori dal profilo quantomeno “controverso”: Sergio Marchi, ex assessore ai trasporti della giunta Alemanno dimessosi nel 2011 dopo l’esplosione dello scandalo “parentopoli” all’Atac, e la funzionaria regionale Maria Grazia Pompa.Il nome della Pompa compare nell’inchiesta dei magistrati romani sul ruolo del gruppo Cerroni nella “malagestione” dei rifiuti: lei non è tra gli indagati ma secondo il gip Massimo Battistini era vicina all’altro funzionario regionale Luca Fegatelli, accusato di correità con Cerroni.

Diceva Agatha Christie che due indizi sono una coincidenza ma tre indizi fanno una prova. Noi siamo meno prudenti: in questo caso i due indizi fanno già una prova, la prova che sempre più spesso Zingaretti fa rima con Polverini e che nel nome delle “larghe intese” il centrosinistra che governa il Lazio sta maltrattando l’ambiente e il territorio.