Barroso connivente, la Commissione Ue non ha vigilato sull’Expo

“Le richieste che giungono da più parti in queste ore di fermare e annullare l’Expo 2015 sono sortite demagogiche che qualificano chi le propone. Ma è bene ribadire che c’è stata una copertura politica indegna a questo ennesimo assalto al territorio che ha favorito corruzione e malaffare, e tale responsabilità travalica i confini nazionali perché la Commissione Ue uscente guidata da Barroso è stata connivente, avendo deciso che le regole sulla trasparenza degli appalti non valgono in occasione dei grandi eventi”.

Lo ha dichiarato Monica Frassoni, copresidente del Partito Verde Europeo e candidata nel nord ovest per la lista Green Italia Verdi Europei, oggi a Milano.

“Occorre agire a livello europeo – continua Frassoni –   per rivedere le norme comunitarie sugli appalti e per inchiodare la Commissione alle sue responsabilità, in quanto è il massimo organismo responsabile di vigilare sulla corretta gestione degli appalti nei paesi membri. La normativa  ricalca infatti vizi italiani che hanno già fatto danni in occasione di altri grandi eventi: spezzettamento degli appalti, vie preferenziali e procedure d’urgenza sono di tutta evidenza meccanismi facilitatori di corruzione e interessi illegali. E’ paradossale che la stessa Commissione pochi mesi fa si sia raccomandata di rendere più trasparenti gli appalti pubblici, prima e dopo l’aggiudicazione, ponendo l’obbligo per tutte le strutture amministrative di pubblicare online i conti e i bilanci annuali. Parole assolutamente condivisibili, peccato che il problema si annidi nella possibilità di fare uno ‘spezzatino’ di appalti minori, meno visibili e controllabili,  che nascondono inoltre l’impatto ambientale di cubature di cemento che nel caso dell’Expo sono aumentate in maniera esponenziale”.

“Ora occorre concentrare tutta l’attenzione sul tema fondante dell’Expo, perché ‘Nutrire il pianeta’ vuol dire parlare di come salvaguardare i beni comuni  in nome della qualità, della bellezza e della sostenibilità, concetti all’opposto di quelle infrastrutture stradali  come la  BreBeMi  e la Pedemontana che non sono necessarie alla realizzazione dell’EXPO e che apporterebbero solo altro cemento alla Lombardia e affari ai soliti noti” – conclude Frassoni.