Ancora una volta proroghe alle concessioni autostradali subito mentre la concorrenza è rimandata a tempi futuri

In seguito all’approvazione da parte della Commissione europea dei piani italiani di proroghe di due concessioni autostradali ad Autostrade per l’Italia e a Società Iniziative Autostradali e Servizi, la co-presidente dei Verdi Europei Monica Frassoni ha così commentato:
“Anche l’Europa si arrende alla logica delle proroghe delle concessioni autostradali invocata dall’Italia per realizzare nuovi investimenti che aumenteranno traffico e inquinamento, disattendendo le regole in materia di concorrenza fissate fin dal 1993.
Questa scelta tutta politica è completamente sbagliata per quattro ragioni fondamentali.
Primo, perché si scrivono regole e direttive per la concorrenza e il mercato ma poi si trova ogni motivazione e intesa per non farle rispettare. Lo stesso comunicato della Commissione europea parla di “limitare le distorsioni della concorrenza” ammettendo quindi che di questo si tratta con questa decisione odierna.
Secondo, perché questa non è la prima proroga delle concessioni autostradali che viene garantita dalla UE all’Italia: basti pensare che Autostrade per l’Italia ha beneficiato di una proroga ventennale dal 2018 al 2038 perché si diceva sarebbe stata “l’ultima volta”, mentre ora ha ottenuto altri quattro anni. In questo modo in genere sono state prorogate tutte le concessioni autostradali italiane negli anni ’90, anche con l’avvallo della UE.
Terzo, perché realizzare nuovi potenziamenti autostradali come la Gronda di Genova grazie alle proroghe è un modo per sostenere e far crescere il traffico veicolare privato in contrasto con l’accordo di Parigi, l’uscita dai fossili e la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Al solito si predica la “cura del ferro” e la mobilità sostenibile ma poi si trova sempre il modo di sostenere e aiutare i potenziamenti autostradali.
Quarto, perché stiamo parlando di proroghe e aiuti verso due società private – Autostrade per l’Italia del gruppo Benetton e SIAS del gruppo Gavio – che ogni anno incassano e macinano utili: nel caso di ASPI l’utile netto del gruppo nel bilancio 2017 è di 817 milioni di euro e nel caso del gruppo SIAS l’utile netto del gruppo nel bilancio 2017 è di 90 milioni di euro.
È vero che nel comunicato della Commissaria Vestager vi sono scritte note per il futuro per incrementare la concorrenza, ma alla fine la logica è sempre quella degli ultimi 30 anni: subito le proroghe, mentre la concorrenza è rimandata a tempi futuri.”